Comment SEA (Sharing Economy Act)

[...] 1. Il reddito percepito dagli utenti operatori mediante la piattaforma digitale è denominato « reddito da attività di economia della condivisione non professionale » ed è indicato in un’apposita sezione della dichiarazione dei redditi. Ai redditi fino a 10.000 euro prodotti mediante le piattaforme digitali si applica un’imposta pari al 10 per cento. I redditi superiori a 10.000 euro sono cumulati con i redditi da lavoro dipendente o da lavoro autonomo e a essi si applica l’aliquota corrispondente.
Giuseppe Pistilli
Reddito=Ricavi-Costi. Voi invece volete tassare, seppur con aliquota ridotta, i ricavi! Proposta: esenzione totale fino ad un determinata soglia, diciamo a titolo di esempio 1.500€. Oltre tale soglia si può anche supporre un'attività a scopo di lucro; ma se invece, come prevede la vostra proposta, tassate al 10% gli ipotetici 150€ che una persona riceve in un anno come rimborso benzina per qualche viaggio in compagnia, beh allora quello che imponete suona più o meno come un pizzo, non una tassa. Inqualificabile!
Giuseppe Pistilli, 02/03/2016 19:04
Rocco D'acunto
La tassazione non può passare dal 10% ad un'aliquota IRPEF marginale. Altrimenti si incentiva l'evasione. L'idea della ritenuta alla fonte è vincente. Va però applicata un'aliquota crescente ma compatibile con attività assimilabili. Ad esempio cedolare secca sugli affitti per airbnb.
Rocco D'acunto, 02/03/2016 19:29
Antoniali Tiziano
mi ripeto.....se saltuariamente utilizzo i voucher pago anche i contributi oltre alle tasse e fino a 7000 euro......fate altrettanto magari con una soglia minima, esempio 1500/2000 euro sopra anche i contributi almeno siamo tutti uguali, o no?
Antoniali Tiziano, 02/03/2016 20:48
Cinzia De Angelis
Ma se un utente che utilizza BlaBlacar percepisce 10 euro dal passeggero che trasporta per dargli un passaggio da Roma a Firenze, deve pagare la tassa del 10% su quello che tecnicamente è un rimborso spese? Se invece lo si considera un reddito dovrà detrarre le spese di carburante, di pedaggio autostradale e di usura dell'automezzo, che sono di gran lunga superiori ai 10 euro percepiti. In quel caso andrà a credito nei confronti dell'erario? Mi sembra che così come è stata concepita non sia molto sensata questa legge.
Cinzia De Angelis, 02/03/2016 21:09
Danilo Generali
La tassazione deve essere in base all'aliquota di chi fornisce il servizio. La figura non professionale e' spesso un secondo lavoro o un cassaintegrato. Nel caso non sia una di queste figure allora e' la sua attivita principale e quindi "professionista" Viene previsto il cumulo tra redditi derivanti da varie piattaforme?
Danilo Generali, 02/03/2016 22:13
Andrea Grosselli
Va risolta anche la questione previdenziale. Oltre una certa soglia di reddito - a prescindere che si tratti di lavoro occasionale o svolto in maniera professionale - bisognerebbe introdurre un'aliquota di contribuzione al sistema previdenziale, sia per evitare effetti di dumping sia per rimpinguare la posizione previdenziale di chi opera nella Sharing Economy, visto che nel sistema contributivo puro ogni euro versato è vitale per le pensioni future
Andrea Grosselli, 02/03/2016 22:36
Mario Colombini
Ho già commentato in precedenza ed integro sottolineando che non è opportuno fare di ogni erba un fascio ma distinguere il tipo di prestazione che fa l'utente operatore cercando di non introdurre nuove aliquote. Per l'affitto di un immobile C' è già la cedolare secca. Per una prestazione di un servizio, come un passaggio in macchina mi sembra corretto mettere una base esente e poi qualcosa di assimilabile ai voucher che l'utente fruitore acquista dal gestore il quale trattiene una quota per imposta e previdenza, credo che si ponga un problema di gestione da parte dei gestori della piattafo
Mario Colombini, 03/03/2016 00:36
Patricia Van Ness
Io qui mi sento precipitare in un burrone senza fine... A parte questo insulso articolo, pure tra i commenti trovo uno sconforto totale (a parte quello di Cinzia De Angelis). Scusate ma gli utenti operatori che fanno sharing economy guadagnano??? Cioe' producono reddito? Allora forse non ho capito cosa intendete per sharing economy...
Patricia Van Ness, 03/03/2016 00:41
Stefano Bongini
Manca totalmente la soluzione della detrazione dei costi di gestione dell'attività dal computo dei ricavi. La somma di 10.000€ indicata è al lordo dei costi, quindi non è un "reddito" ma un "incasso".
Stefano Bongini, 03/03/2016 11:12
Ferruccio Maccarini
Alzare la soglia a 25.000 euro e riferirsi a reddito imponibile, cioè al netto dei costi...
Ferruccio Maccarini, 03/03/2016 14:06
Giuseppe Pistilli
La mia idea dei 1.500€ come soglia, era in fondo solo esemplificativa. La cosa migliore è che questi signori onorevoli si occupassero di altro. Non c'è nulla da regolamentare. Ci sono invece abusi compiuti da coloro che hanno trasformato Airbnb in un'attività a scopo di lucro. Costoro possono essere scovati e perseguiti con gli strumenti già oggi a disposizione. L'idea invece di tassare i rimborsi spese di viaggi condivisi, come si fa con Blablacar, è una fesseria assurda. Perfino i rimborsi forfettari pagati da un datore di lavoro al dipendente in trasferta prevedono una franchigia.
Giuseppe Pistilli, 03/03/2016 15:13
Marco Cantella
Chi offre un servizio a pagamento non è un volontario, ma di solito guadagna. Chi paga il servizio lo fa con soldi che ha a sua volta guadagnato dopo aver pagato le tasse. Perché l'operatore della sharing economy dovrebbe essere diverso? La tassazione forfettaria sul reddito semplifica la vita a chi non opera in modo professionale (vedi anche regime dei minimi) e il 10% è di per sé accettabilissimo se evita, ad es., il commercialista
Marco Cantella, 03/03/2016 19:56
Giuseppe Pistilli
Sig. Cantella? Lei comprende la differenza tra reddito e ricavo? Sembra di no...
Giuseppe Pistilli, 04/03/2016 13:06
Gianpiero
Io sono contento che sia stata fatta questa proposta di legge , ma deve essere modificata in maniera intelligente : la tassazione deve essere fatta sul vero guadagno quindi per bla bla car dovrebbero per lo meno poter essere scalati i costi di autostrada e benzina . Per airbnb il discorso è molto lungo in quanto il proprietario di casa ha delle spese come acqua luce gas lenzuola , spese per la pulizia ( dai saponi ai detersivi ) per non parlare dei danni che gli ospiti causano .Ho molti amici che ospitano tramite Airbnb e i costi sono molto alti e nella tassazione se ne deve tenere di conto
Gianpiero, 04/03/2016 15:34
Marco Cantella
Sig. Pistilli, se vuole ragionare in termini di reddito e ricavo faccia come me: chieda una licenza di affittacamere (si può fare anche per una camera sola) invece di una casa vacanze, così opera in regime imprenditoriale e poi capisce da solo la differenza tra lavorare sui ricavi con il forfettario al 10% o sui redditi in regime IVA, IRAP, INPS e IRPEF ordinaria, TARI Alberghiera, SIAE, ecc. Si prenda un po' di tempo e chieda a qualche suo conoscente (di cui si fida, non a me) che gestisce una struttura extra-alberghiera in regola di spiegarle cosa preferirebbe usare. Vale anche per Giampie
Marco Cantella, 04/03/2016 18:07
Gianpiero
Ripeto : Io sono contento che sia stata fatta questa proposta di legge ma ripeto : il 10% deve essere pagato sul Reddito=Ricavi-Costi . Sono pienamente d'accordo con Giuseppe Pistilli .
Gianpiero, 04/03/2016 18:20
Patricia Van Ness
Sig. Cantella, Pistilli, Gianpiero e tutti gli altri che discutono di tassazione: ma di chi state parlando? Se parlate del gestore della piattaforma egli e' un normale imprenditore e non vedo perche' debba essere differenziato da una legge abominio come questa che crea nuova burocrazia con registri, cavilli e tasse. Se state parlando dell'utente operatore, secondo il mio concetto di sharing economy, egli non dovrebbe produrre alcun reddito (altrimenti fatemi un esempio per favore). E da ultimo, continuo a meravigliarmi di come qualcuno consideri Airbnb (et similia) sharing economy.
Patricia Van Ness, 04/03/2016 22:53
Gianpiero
Tornando alla tassazione credo che una buona soluzione possa essere anche la trattenuta alla fonte di una percentuale ipoteticamente del 10% ma temo che se oltre le 10mila euro iniziamo a parlare di aliquote cumulabili al reddito ci sarà altra alta evasione ( bypassare le piattaforme è un gioco da ragazzi ) . Credo invece che se si mantenesse un imposta fissa ( anche solo provvisoriamente in maniera sperimentale ) tutti la pagherebbero e alla fine gli introiti per lo stato sarebbero maggiori ! Credo che questo sia il miglior modo per combattere l'evasione derivanti da piattaforme digitali
Gianpiero, 05/03/2016 01:09
Marco Tognetti
Una soglia di esenzione è fondamentale, così come anche (come già commentato) l'esclusione dove già presenti altre forme di imposta (vedi cedolare secca). Un conto è la generazione di reddito tout court, un conto è l'integrazione al reddito (vedi esempio le vendite di prodotti agricoli per i piccoli produttori)
Marco Tognetti, 05/03/2016 14:59
Giancarlo Baraldo
Tassazione da 1 a 5000€ esente (incentivare la piccola sharing economy) da 5000 a 20000€ 10% da 20000 a 40000€ 15% da 40000€ a ......... 20% trattenuta direttamente dalle piattaforma, no commercialisti, no fiscalisti. E sarebbe solo poco meno delle rendite finanziarie. Poche tasse, semplici e le pagano tutte. Tante tasse complicate, le pagano in pochi.
Giancarlo Baraldo, 05/03/2016 16:38
Gianpiero
Sono perfettamente d'accordo con Giancarlo Baraldo !
Gianpiero, 05/03/2016 19:02
Kiki Jacobsen
Non si capisce perché per le locazioni regolarmente registrate, che producono reddito, si possa applicare la cedolare secca mentre per case vacanze non imprenditoriali, ma regolarmente registrate, sopra i 10.000€ si applichi un imposizione fiscale progressiva. Non è forse questa una penalizzazione della sharing economy?
Kiki Jacobsen, 06/03/2016 20:59
Kiki Jacobsen
Inoltre, in regioni come il Lazio, e' stata decretata con un regolamento specifico la sospensione dell'attività di casa vacanze, non imprenditoriale, per 100 su 365 giorni/anno. E' un ulteriore aggravio per un'attività che indubbiamente produce reddito ma che, se regolare, deve essere tassata in modo equo. D'accordo con le piattaforme come sostituto d'imposta.
Kiki Jacobsen, 06/03/2016 21:08
Andrea Pavin
Io sono un host e finora ho pagato la cedolare secca sui ricavi, senza detrarre alcuna spesa. Proprio poiché le spese non sono detraibili, la proposta di una tassazione al 10% mi sembra più che ragionevole.
Andrea Pavin, 20/04/2016 17:18
SindacatoNetworkers
Invito l’Intergruppo Parlamentare Sull’Innovazione a visionare questo articolo e la proposta per i diritti dei lavoratori: http://www.sindacato-networker... chi vuole può commentare in fondo all'articolo per migliorare il contributo.
SindacatoNetworkers, 28/04/2016 12:28
Bruna Bruno
Qui l'hanno detto tutti: il ricavo non è reddito, forse gli estensori confondono le imposte indirette (IVA) con le imposte dirette sul reddito. In più, forse sfugge che sulle piattaforme operano sia privati che aziende e che le aziende sono già soggette ad imposizione fiscale.
Bruna Bruno, 03/05/2016 20:49
Bruna Bruno
Inoltre, se non meglio specificata, questa imposizione fiscale avrebbe la straordinaria qualità di tassare una transazione perché genera reddito per un operatore italiano, ma non tassare la corrispondente commissione sulla stessa transazione eventualmente percepita dal gestore della piattaforma, se non ha sede in Italia.
Bruna Bruno, 03/05/2016 21:05
Eugenio Sapora
Buongiorno, sono un "gestore" attivo nell'ambnito del food. Sono molto favorevole a questa proposta di legge e non posso che auspicarmi che passi al più presto. Per quanto riguarda la percentuale, come qualcuno l'ha già esplicitato, sarebbe bello avere degli step : da 0 a 5000€ : 0% // da 5000€ à 10000€: 15% // oltre 10000€ => cambio di categoria. Questo spingerebbe davvero le persone a lanciarsi nel mondo della sharing economy senza porsi troppo il problema della tassazione, e al tempo stesso assicurerebbe ricavi all' AE
Eugenio Sapora, 16/05/2016 15:02
Adriano Lapedota
Prevedete anche se vi saranno ptf sharing che non permetteranno guadagni agli utenti operatori, ma solo ai gestori e come nel nostro caso in parte anche ad operatori utenti iscritti al reg. imprese e che operano nei settori per cui si iscriveranno al sito.
Adriano Lapedota, 17/05/2016 16:16
Giuseppe Musolino
Secondo me è giusto prevedere un prelievo alla fonte (c'è tanta evasione in giro, ammettiamolo), ma in forma di ritenuta d'acconto e non di prelievo secco. Poi, al momento della dichiarazione dei redditi, si fa il conguaglio, applicando le aliquote normali. Se vuoi detrarre i costi come le imprese, apri la partita iva, come le imprese
Giuseppe Musolino, 25/05/2016 22:43
Andrea Rocco
Osservando la disposizione ci si chiede a) se un soggetto che non abbia posizioni previdenziali aperte e che si mantenga solamente con quanto guadagnato attraverso le piattaforme non sia tenuto a pagare nulla a titolo di contributi previdenziali e b) se il lavoratore debba comunque aprire la partita IVA se il guadagno derivante dalla piattaforma è superiore ai 5000 € annui.
Andrea Rocco, 31/05/2016 18:57
Andrea Rocco
In una prospettiva di semplificazione, proponiamo l’inserimento di una premessa che evidenzi come il regime di piattaforma sia derogatorio rispetto agli obblighi previdenziali e non richieda il rilascio di ricevute o fatture dei lavoratori nei confronti della piattaforma, atteso che i ricavi derivanti dalle stesse risultano tracciati ed andranno a completare una apposita voce della dichiarazione dei redditi del lavoratore.
Andrea Rocco, 31/05/2016 18:58
Andrea Rocco
In coerenza con l’applicazione del prelievo forfettario sull’incassato al lordo dei costi, proponiamo infine che il limite dei 10.000 € venga eliminato e si applichi piuttosto una percentuale a scaglioni più elevata al di sopra dei 10.000 €.
Andrea Rocco, 31/05/2016 18:58
Monica de Gregorio
Una persona che utilizza BlaBlacar p.e. riceve un rimborso per le spese che sta sostenendo, pensiamo ai 70 euro Reggio Calabria-Bologna. Se lo considero reddito tassato, allora dovrei prevedere una serie di costi come usura mezzo, pedaggio, tempo lavoro, rischi connessi etc, e che i 70 € non basterebbero più. Allora si genererà un credito nei confronti dello Stato? Idem per la condivisione di un bene che può essere una stanza. Chi considera le spese di mantenimento, condominio, usura di oggetti o mobili, manutenzione ordinaria? Se pago le tasse tutto ciò mi verrà rimborsato?Scusate ma n
Monica de Gregorio, 07/06/2016 14:28